Il Gioco al Massacro | Riflettiamo con Antonella*
La rubrica sul blog della bon’t worry INGO contro la violenza di genere
Se a volte Bo Guerreschi appare severa, è perché “ci tiene”: come in tutte le famiglie perbene, anche in quella della bon’t worry, è necessario usare un pó di rigore. Difenderemo sempre le donne, ma per difenderle in modo efficace, è importante che loro stesse sappiano difendersi non provocando: evitando comportamenti che mettano a rischio loro ed i loro bambini. Non sto dicendo che le donne siano colpevoli delle violenze che subiscono, questo mai, voglio solo mettere in guardia (mi riferisco soprattutto alle più giovani) nei confronti di atteggiamenti istintivi che possono presentare pericoli. Amore non fa rima con “ sofferenza o conflitti!”
Il piú grande alleato (ma anche il piú grande pericolo) per le donne, si chiama proprio amore. Puó portarle ad atti eroici e verso grandi felicità così come, se mal vissuto, può far perdere lucidità facendole scivolare in atteggiamenti dannosi, masochistici, autopunitivi. Anche gli uomini si innamorano e perdono la testa per amore, peró, fateci caso, non solo, “non si annullano” (come spesso accade alle donne) in un rapporto che li fa soffrire, ma, se la relazione diventa complicata, non stanno lí a “pupparsela” come facciamo noi: il loro livello di sopportazione e di impegno è molto più basso. Se ne vanno. Questa, in fondo, è una gran fortuna, visto che alcuni uomini, di fronte ad un rapporto difficile, diventano violenti. Ciò di cui vorrei pregarvi è di non scambiare per dimostrazioni di “amore appassionato” quel che potrebbe, nel tempo, diventare un rapporto distruttivo e violento.
Il brivido dei litigi tempestosi cui seguono (finchè seguono) le focose riappacificazioni, nasconde sempre un pericolo. L’ amore non è un gioco al massacro, non è sopraffazione! Non è nemmeno una immobilità sonnolenta, siamo d’ accordo, e non vi sto suggerendo un rapporto senza il pepe di qualche litigio, ma voglio sia chiara la differenza tra schermaglie amorose e sopraffazione. Si pensa, a volte, che per tener vivo il rapporto si debbano provocare ad arte tensioni emotive: gelosie, litigi e ritorsioni, insomma, situazioni esasperate…per vedere quanto mi ama. I conflitti dovrebbero servire a rinnovare la tensione amorosa e vengono vissuti come ”prove” di un amore fatto di sentimenti forti e burrascosi quasi estremi che non annoia: “passione della quale compiacersi.”
Ecco, andateci piano: questi rapporti sopra le righe possono nascondere svolte pericolose, sono armi a doppio taglio, giochi “ rissosi” che, anzichè” rivitalizzare “ il rapporto, possono, alla lunga, condurlo all’ esasperazione,” abituarlo alla violenza”. Ricordate che a bon’ t worry assistiamo donne che, della violenza di coppia, sono state vittime incolpevoli: vittime di giochi al massacro che certamente non hanno sollecitato né voluto. Non provochiamoli deliberatamente.
Antonella Ricca
Ho collaborato per anni a riviste femminili italiane e francesi (vedi Marie France) con i quotidiani ( Il Tempo di Roma) col magazine del Corriere della sera – Il Mondiale negli anni ’80); con Friendly ed Ulisse 2000. Per Bella, ho scritto novelle e romanzi a puntate (non melensi). Ho ideato sceneggiature per i fotoromanzi Lancio. Mi sono occupata anche di Relazioni Istituzionali (“Ufficio Stampa” ISAE) Vivo tra Roma e Nizza. Dal 2015 sono Presidente dei Soci Onorari della bon’t worry INGO ed insieme a loro lotto contro la violenza di genere.