La bon’t worry riceve la poesia di Angelo, recluso nel Carcere di Vicenza
Nella corrispondenza tra la bon’t worry e i detenuti della Casa Circondariale di Vicenza c’è spazio anche per la poesia. Sono vari, infatti, i carcerati che desiderano esprimersi attraverso questa forma artistica e che tramite essa riescono a dar voce ai propri pensieri ed emozioni. Di recente la bon’t worry ha ricevuto la poesia di Angelo M. che, in un intimo dialogo con il sé riflesso nello specchio, medita sul suo passato, sulle sue azioni e sente l’inesorabilità del tempo che passa. Nel pensiero che oscilla tra ciò che è stato e ciò che avrebbe potuto essere, si fa strada la consapevolezza che indietro non si torna e che l’unica direzione possibile è in avanti.
Indietro non si torna
In un periodo della mia vita
Ho creduto che tutto fosse per sempre.
Stamattina guardandomi allo specchio
Ho visto i segni del tempo sul mio viso
Li ho accarezzati
in quelle rughe c’era tutta la mia vita
tutte le cose belle
tutti i miei errori
sarebbe bello tornare indietro
tutte le persone che hai mancato
non mancarle più
tutte le persone che hai amato
amarle ancora di più
cancellare tutti gli errori
ma l’amore non ha misura
e gli sbagli non si cancellano
puoi cambiare solo ciò che devi fare
non quello che hai già fatto
Il tempo non muore
È l’unica cosa eterna
Peccato però che va solo avanti
E indietro non si torna
Angelo M.
La bon’t worry rimane al fianco dei detenuti del carcere di Vicenza i cui diritti umani siano stati violati; perciò, ha lanciato una campagna di raccolta firme per ottenere sostegno nella richiesta rivolta alla Ministra della Giustizia, Marta Cartabia. L’associazione le ha infatti scritto una lettera in cui si invita la ministra a considerare la situazione in cui versano i detenuti reclusi nella Casa Circondariale di Vicenza, i cui diritti fondamentali vengono costantemente violati e negati, e ad intervenire a tutela e a garanzia del rispetto di tali diritti.
La petizione è stata lanciata su change.org al seguente link: https://chng.it/YgDfV6XXKJ
L’iniziativa in questione si pone nel solco di una lotta che la bon’t worry porta avanti anche al di là delle mura del Carcere di Vicenza e si estende a tutte quelle carceri in cui i detenuti vengano trattati ingiustamente e i cui diritti siano violati.