L’insospettabile, sul web, non esiste!| Riflettiamo con Antonella*
*la rubrica di Antonella Ricca rappresenta i soli pensieri di Antonella e non necessariamente del team bon’t worry INGO o della missione dell’associazione stessa. La rubrica si rappresenta come piattaforma per riflettere senza pregiudizi.
La rubrica sul blog della bon’t worry INGO contro la violenza di genere
Prendo spunto da un caso ora seguito dalla bon’t worry , a Caserta, ed attualmente sotto la tutela legale della Associazione.
Sì trattà di un ragazzo gay di S.Maria Capua Vetere tormentato da uno stalker conosciuto in rete e che minacciava di rende pubbliche alcune immagini nude del ragazzo.
Una situazione angosciosa e fortemente lesiva della serenitá e della dignitá della vittima.
La bon’t worry INGO interviene…
La Presidente, Bo Guerreschi, ha voluto giustamente sottolineare come il predatore del ragazzo fosse “un insospettabile ” intendendo, con ciò, parlare di una persona che si presentava al meglio e che aveva esibito, in rete, le migliori credenziali: fino a conquistare la fiducia del suo persecutore.
Bo ha aggiunto:” state attenti!”
Questo caso mi ha colpita perchè ho pensato come sia – purtroppo – di grande attualità ora: dopo in lungo periodo di confinamento in casa.
Sono stati mesi in cui quasi unica forma di contatto con l’esterno è stata fornita dal web.
Quante altre persone, sicure di incontrare correttezza ” dall’altra parte dello schermo”, si saranno lasciate andare, in rete, ad effusioni pericolose come questo ragazzo, ora protetto e difeso da bont’worry?
“L’insospettabile “, non esiste .
Putroppo, contro ogni logica, dobbiamo diffidare di tutti .
Dopo uno scambio di confidenze e di affettuositá (anche se giungono dopo un lungo di contatto in rete ) ed anche se il partner ci sembra sincero, noi non dobbiamo mai diffondere immagini “troppo personali ” di noi stessi. Tantomeno in atteggiamenti che richiamino in modo esplicito la sessualità.
Per questo, c’è la camera da letto o d’albergo: non, l’occhio della telecamera!
Rischiate di mettere in circolo, senza poter esercitare più alcun controllo, immagini incancellabili di voi che – attraverso le vie insondabili del pc- potranno raggiungere chiunque: sconosciuti o persone che vi conoscono (non so cosa è peggio)
Si potrá fare, in qualsiasi momento, un uso scorretto – o addirittura ricattatorio – delle vostre immagini.
Insomma, in epoca di massima informatizzazione, spogliatevi solo ” in diretta”, in presenza di un partner affidabile e in carne ed ossa, non ,di una web cam!
Certe intimità, i momenti di effusione, non sono “bravate da circo”, devono restare nel privato.
Non dovete mai abbassare la guardia..
E’ successo che un partner abbia montato una telecamera, e, in camera da letto, quelli che dovevano essere scambi d’amore consenzienti e privati (da rivedere esclusivamente in due ) siano stati, poi, a distanza di tempo, resi pubblici, diffusi agli amici, magari solo per vendicarsi della rottura del rapporto o per prendere in giro.
Di Chi Possiamo Fidarci?
Ma, allora, non possiamo fidarci mai?
Mai, di internet! Delle persone, chissá…
Certe immagini, estrapolate dal contesto amoroso e dai sentimenti per i quali sono nate, risultano volgari, se non direttamente oscene.
Di certo, non vorrete sciupare il vostro personalissimo momento di abbandono regalandolo a tutti: alla promiscuità del web!
Il problema è serio e chissa quante ragazze o ragazzi si son trovati a spogliarsi davanti alla telecamera del pc convinti di ” fare l’amore “col partner lontano : è stato, in questi tempi di lockdown, l’unico modo per scambiarsi effusioni a distanza, d’accordo!
In pratica, poi, però, nessuno garantirá la riservatezza della vostra immagine
Pensateci ed abbiatene cura.
Sta a voi dare una immagine gratificante -” giusta” – di voi stessi e darla soltanto a chi volete!
Per esempio, non è un mistero come – prima di assumere – alcune industrie si facciano “un giro sul web” per vedere le immagini postate dai candidati e capire meglio ” chi sono”
Se vi siete presentati al colloquio impeccabimente formali, penso non gradirete che il futuro datore di lavoro vi scopra su Facebook in atteggiamenti provocanti e “sopra le righe!”
Un pò di garbo, un pó di senso della misura e di attenzione alla vostra immagine, pagherá sempre !
Pensateci: quel che di voi postate, resterà!
Ci saranno poi le persone giuste ( e i momenti giusti) per lasciarvi andare: ma non “datevi in pasto “a tutti sul web!
La legge, comunque tutela la vostra immagine: vi tutela.
“Nel caso che “, denunciate subito alla Polizia Postale l’uso scorretto di vostre immagini (video, foto, fotomontaggi e furti di identitá)
Andranno bloccati ma non sará semplice
Non abbiate vergogna o paure: non siete voi a dovervi vergognare, ma chi diffonde senza consenso la vostra immagine sfruttando un vostro momento di debolezza : sta commettendo un reato e voi siete la parte lesa: siete vittime!
Non abbiate paura di denunciare e non accettate ricatti e di nessun genere.
Soprattutto, non disperatevi!
Ricorderemo sempre quella ragazza napoletana che si è uccisa per la vergogna: le sue foto osè, inviate incautamente a conoscenti “sulla fiducia”, avevano fatto il giro del web..
Prima di spogliarvi davanti al pc, prima di esibirvi davanti ad una telecamera, prima di inviare in giro vostre foto provocanti, pensate a che uso scorretto si potrebbe fare di quelle vostre immagini privatissime: nate certamente per ingenuità, per amore, per abbandono, fiducioso e per un pizzico di innocente vanità.
Non affidatele “alla rete” che, spietatamente, diffonde tutto senza rispetto!
Se vi è capitato di far l’amore via pc, assicuratevi che le vostre immagini siano finite in mani discrete fidate, e che, anche nel caso in cui il rapporto finisca, queste immagini private non vengano mai diffuse.
Avete il diritto a che vengano rispettati i momenti di abbandono e la vostra intimitá. Fate quindi attenzione a non regalarli chi non conoscete bene.
Rischiereste di diventare merce per i “guardoni di internet “.
Antonella Ricca
Ho collaborato per anni a riviste femminili italiane e francesi (vedi Marie France) con i quotidiani ( Il Tempo di Roma) col magazine del Corriere della sera – Il Mondiale negli anni ’80); con Friendly ed Ulisse 2000. Per Bella, ho scritto novelle e romanzi a puntate (non melensi). Ho ideato sceneggiature per i fotoromanzi Lancio. Mi sono occupata anche di Relazioni Istituzionali (“Ufficio Stampa” ISAE) Vivo tra Roma e Nizza. Dal 2015 sono Presidente dei Soci Onorari della bon’t worry INGO ed insieme a loro lotto contro la violenza di genere.

Per commentare, rispondere o domandare direttamente ad Antonella scrivete a press@bontworry.org inserendo in oggetto “Riflettiamo con Antonella“. Faremo il nostro meglio per rispondere a tutte le domande/commenti ogni settimana.