Non ritrattate mai la denuncia | Riflettiamo con Antonella*

*la rubrica di Antonella Ricca rappresenta i soli pensieri di Antonella e non necessariamente del team bon’t worry INGO o della missione dell’associazione stessa. La rubrica si rappresenta come piattaforma per riflettere senza pregiudizi.

La rubrica sul blog della bon’t worry INGO contro la violenza di genere

Capisco benissimo quanto sia difficile denunciare l’uomo che si è amato:
l’ uomo che forse (purtroppo) amate ancora.E’ difficile dover ammettere che lui non ha soltanto “un brutto carattere”, ma c’è un qualcosa di molto peggio: voi siete in pericolo.
Non smetterò mai di affermare che chi vi maltratta è un violento: chi vi maltratta non vi ama: si: anche se in alcuni momenti n”è tanto caro” e vi sembra innamorato.
Capisco benissimo le vostre esitazioni nel momento in cui andate a denunciare l’uomo con il quale avete creduto di poter costruire una vita ed una storia d’amore.
So che è impossibile non chiedersi: “Se ora lo denuncio, chi mi manterrá?”
quando non si ha un lavoro che renda autonome e non si è in grado di provvedere a se stessi ed ai propri figli.
In questi casi il futuro ci spaventa quasi più della persona che ci maltratta, eppure la nostra vita e la serenità della nostra famiglia valgono molto di più di un uomo che ci fa vivere nel terrore e che ci mantiene per poterci aggredire quando vuole . Esistono tutele di legge!

Una giustizia

Chi denuncia un uomo violento non lo fa a cuor leggero, ma se arriva la decisione di denunciare, significa che si è in presenza di una situazione grave.
I maltrattamenti possono distruggerci la vita: moralmente e (purtroppo) anche concretamente.Salvatevi
“Il ripensarci”, il tornare sui propri passi, il ritirare la denuncia, non solo, non ha senso (nulla vale più della vostra vita e della serenitá dei vostri bambini) ma vi espone ad un rischio maggiore.
Statisticamente, chi chiede aiuto alle istituzioni e poi torna sui propri passi, si mette nelle mani di un carnefice incattivito.
Non ritrattate le denunce: andate fino in fondo perchè il vostro aggressore, con voi, andrá fino in fondo.
Quando chiedete aiuto, accettatelo senza ripensamenti: fidatevi!
La vostra denuncia metterá in moto un meccanismo di protezione. Anche economica. Portate all’attenzione dell’autorità giudiziaria la persona che vi minaccia. Le associazioni come “bon’t worry” provvederanno al resto: si prenderanno cura di voi.
Non mangiare più il pane di chi vi aggredisce (nè con chi vi aggredisce) il non aver paura, è un vostro diritto.
Non tornate in una casa dove vi aspettano con violenza. Denunciate e chiedete di un luogo sicuro dove si provvederá a voi ed alle esigenze dei vostri bambini.
Fidatevi di chi vi sta tendendo la mano e non di chi la usa per picchiarvi.
Vi confesso una nostra amarezza: a volte, chi arriva a noi, ci giunge così stremato e con alle spalle un tale percorso di violenza, da essere stressato e non avere la pazienza e la fiducia di attendere i tempi tecnici della Giustizia (sebbene, nel frattempo, venga assistito e sostenuto da noi in ogni modo possibile : sia materialmente che psicologicamente)
Qualcuno abbandona: esce dalla nostra protezione .Questa è una sconfitta per tutti, ma lo è soprattutto per la Giustizia e per la persona che ritira la denuncia: rinuncia ad ottenere tutele e giustizia.
Ad avere una vita libera dalle violenze.
Spesso torna nelle mani del predatore e ciò significa, a volte, consegnagli anche i propri figli!
Non credete ai pentimenti, alle lacrime ed alle promesse di chi vi ha maltrattato e che vuole soltanto evitare di finire nelle mani della Giustizia che gli fará pagare il male che Vi ha fatto.
Non vi illudete e, soprattutto, non rischiate la serenitá dei vostri bambini tornando a frequentare uomini che li avveleneranno con la violenza.
Sappiate riconoscere queste persone e liberatevi in tempo di loro: senza ripensamenti.
Non pensate di dover sopportare aggressioni “in quanto siete donne”; in quanto: ” si sa, con gli uomini ci vuole pazienza” in quanto : ” lui è fatto così ma, in fondo, è buono! ”
E non commettete l’errore di credere che chi vi ha picchiato cambierà: peggiorerá e ve la fará pagare se tornerete indietro ritrattando la denuncia e rimettendovi nelle sue mani violente!
Recentemente, vicino Trapani, è accaduto a Rosalia: aveva denunciato i maltrattamenti del compagno, ma poi, ogni volta, cedendo a minacce e promesse, Rosalia aveva ritirato le denunce.
Aveva chiesto aiuto ma poi “per paura”, aveva cambiato idea ed era tornata a vivere sotto lo stesso tetto di chi la picchiava. Quando scrivo, io non voglio spaventare : vorrei solo far riflettere: Rosalia è stata uccisa dal compagno.

Antonella Ricca

Ho collaborato per anni a riviste femminili italiane e francesi (vedi Marie France) con i quotidiani ( Il Tempo di Roma) col magazine del Corriere della seraIl Mondiale negli anni ’80); con Friendly ed Ulisse 2000. Per Bella, ho scritto novelle e romanzi a puntate (non melensi). Ho ideato sceneggiature per  i fotoromanzi Lancio. Mi sono occupata anche di Relazioni Istituzionali (“Ufficio Stampa” ISAE) Vivo tra Roma e Nizza. Dal 2015 sono Presidente dei Soci Onorari della bon’t worry INGO ed insieme a loro lotto contro la violenza di genere.

antonella ricca bon't worry

Per commentare, rispondere o domandare direttamente ad Antonella scrivete a press@bontworry.org inserendo in oggetto “Riflettiamo con Antonella“. Faremo il nostro meglio per rispondere a tutte le domande/commenti ogni settimana.

La bon’t worry INGO
La bon’t worry INGO è un’associazione fondata nel 2015 per lottare contro la violenza di genere. Sosteniamo le vittime di violenza con assistenza legale e psichiatrica. Per maggiori informazioni visitare la nostra pagina “Chi Siamo” e seguiteci sui social media: Facebook, Instagram, YouTube, LinkedIn, Twitter.
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2020-11-10T00:24:54+00:00
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