Reagire e Come Agire | Riflettiamo con Antonella*
La rubrica sul blog della bon’t worry INGO contro la violenza di genere
Quando scrivo, ho sempre davanti a me l’ insegnamento di quella grande “giornalista delle donne” che fù Brunella Gasperini, una voce libera che, negli anni ’70, insegnò alle sue lettrici orgoglio e i diritti della femminilità.
Su “Annabella”, la rivista sulla quale Brunella teneva una rubrica, una signora le scrisse, da un piccolo paese del sud, raccontando le continue violenze del marito su di lei e sui loro bambini. Giustamente indignata, Brunella consiglió alla lettrice di denunciare il marito ribellandosi ad una vita indegna di essere vissuta. Poco dopo esser tornata dalla caserma dei Carabinieri , purtroppo, però, la donna fu uccisa dal marito venuto a conoscenza della denuncia. Da allora i rimorsi non abbandonarono la giornalista che le aveva dato un consiglio giusto, istintivo, ma caduto in un contesto impensato.
Nello scrivere alla Famiglia bon’t worry, nello spingervi ad agire e reagire alle violenze (come è sempre giusto fare) non dimentico il rivolgermi a persone diverse in contesti diversi: non posso teorizzare nè generalizzare l’ imprevedibile. Ognuna di voi “sà” i rischi che corre: rischi che non vanno mai sottovalutati senza, però, che vi impediscano di reagire ai soprusi. Ai tempi di Brunella la violenza sulle donne era quasi legittimata: non c’era famiglia (o quasi) – anche nei cosiddetti ceti elevati e “colti” – dove uno schiaffone dato dal marito “ alla moglie” che se lo merita non venisse visto con indulgenza. Oggi ha la sua reale gravità.
La legge sullo stalking, ai tempi, era impensabile, la donna era considerata “una cosa di proprietà” (dell’ uomo) piuttosto che Persona inviolabile. Oggi che sia la Legge che le Associazioni difendono le donne, le donne devono imparare anche ad auto-proteggersi. Denunciare è giusto, ma dopo la denuncia, bisogna seguire le regole date dalle Forze dell’Ordine, i consigli della nostra salvifica “bon’t worry ” e tutte le regole della prudenza e del buonsenso. Ad esempio, non accettare provocazioni, non scendere mai sul piano del litigio, e non acconsentire mai ad un chiarimento (né ad un “pentimento”) basati su di un incontro. E comunque, mai da sole o in luoghi isolati. Troppe donne hanno perso la vita in un ultimo incontro con l’ ex : è quello che potrebbe essere davvero l’ultimo della vostra vita.
Antonella Ricca
Ho collaborato per anni a riviste femminili italiane e francesi (vedi Marie France) con i quotidiani ( Il Tempo di Roma) col magazine del Corriere della sera – Il Mondiale negli anni ’80); con Friendly ed Ulisse 2000. Per Bella, ho scritto novelle e romanzi a puntate (non melensi). Ho ideato sceneggiature per i fotoromanzi Lancio. Mi sono occupata anche di Relazioni Istituzionali (“Ufficio Stampa” ISAE) Vivo tra Roma e Nizza. Dal 2015 sono Presidente dei Soci Onorari della bon’t worry INGO ed insieme a loro lotto contro la violenza di genere.