Dopo un accanito corteggiamento anche sul nostro posto di lavoro riuscì a coinvolgermi a fare uso di cocaina. Ci siamo sposati dopo due anni di fidanzamento e non riuscendo ad avere figli mi sono imposta di smettere l’uso di cocaina, alcool e sigarette.
Finalmente dopo un lungo periodo è nato Cristiano e allora sono iniziati i problemi di coppia perché io non volevo più assecondarlo nell’uso della coca.
Dopo 2 anni dalla nascita del bambino sono stata lasciata perché mio marito si è messo con mia sorella facendomelo sapere con una mail che ho trovato sul mio pc al lavoro, quindi ho perso il padre di mio figlio, mia sorella e il posto di lavoro.
Nel terribile periodo successivo purtroppo sono ricaduta nell’uso della cocaina perché non riuscivo a sopportare l’accaduto.
Poco tempo dopo venivo colpita da una gravissima malattia che mi ha invalidato al 100% e di conseguenza iniziavano le violenze da parte del mio ex e di mia sorella che chiedevano l’affidamento del bambino per appropiarsi della casa coniugale di mia proprietà, dicendo anche al bambino che sarei rimasta sulla sedia a rotelle e cerebrolesa, e quindi non in grado di occuparmi di lui.
La mia forza di volontà e tanta fisioterapia mi hanno rimesso in piedi.
Da qui iniziano le violenze fisiche: ho subito un’aggressione denunciata, davanti al bambino mentre lo prendevo da scuola insieme a mia madre anche lei offesa e insultata, mentre mio padre veniva aggredito con lesioni in presenza dei carabinieri.
Il mio ex è un violento. Ha collezionato non so quante denunce per truffe ed aggressioni con lesioni portandosi dietro il bambino per fargli vedere come si comporta un vero uomo.
Mio figlio, dopo anni di sottomissione durante i quali non sono mai riuscita a fargli fare un corso di psicoterapia, per l’opposizione del padre preoccupato che venissero fuori tutte le sue nefandezze, ha iniziato a contrastarlo tanto che lui lo ha malmenato anche in piena notte facendogli fare la pipì sotto. Per non parlare della volta che addirittura appena salito in macchina con lui, si è lanciato fuori gridando di non volere andare con lui, essendo stato colpito di nuovo.
Solo l’intervento dei miei genitori e dei Carabinieri lo convinceva a desistere e riconsegnarmelo. Ad oggi mio figlio impaurito è costretto a vivere con il padre terrorizzato dalle sue minacce. Io lo vedo il fine settimana, ma gli viene impedito di vedere i nonni perché teme che venga a sapere come sono andate le cose.
In alcune occasioni la zia convivente viene spacciata per la madre con imbarazzo e vergogna da parte del ragazzo.
Epilogo finale: io a causa di tutto questo sono invalida al 100% con mio figlio molto disturbato emotivamente, confuso, depresso ed esausto. La mi famiglia distrutta, i miei genitori disperati.